Si è svolta il 9 maggio presso la X Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati l’audizione di Adiconsum e delle altre Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge per parlare delle criticità del passaggio dal mercato tutelato a quello libero.
Adiconsum ha condiviso un documento comune con le altre Associazioni, ma ha colto l’occasione per integrare tale documento con alcune sue proposte. Vediamo quali.
Le proposte di Adiconsum
Ad integrazione di tale documento, come Adiconsum abbiamo sottolineato alcune questioni di ordine politico, indispensabili, a nostro avviso, per gestire nel migliore dei modi la transizione energetica, come la necessità di avviare Campagne informative/formative da realizzare col contributo delle Associazioni Consumatori per creare una cultura energetico-ambientale, educare i cittadini/consumatori al risparmio e all’efficienza energetica, orientare i cittadini/consumatori a scelte consapevoli e responsabili rispetto alla completa liberalizzazione del mercato del gas e dell’energia elettrica, sviluppare le comunità energetiche rinnovabili, soprattutto solidali (CERS) e la necessità di modificare l’attuale normativa che prevede il silenzio-assenso con l’introduzione dell’obbligo di accettazione palese da parte del consumatore come già disciplinato da altre Autorità (vedi Agcom nel settore delle telecomunicazioni elettroniche).
Per il contenimento del costo dell’energia, che è il vero problema che devono affrontare le famiglie, per i consumatori vulnerabili è necessario prevedere un’apposita asta con prezzi dell’energia elettrica al di sotto di tutte quelle assegnate; per i consumatori nel mercato libero, un prezzo vigilato dall’Arera, con un range, che va da un minimo ad un massimo, legato all’andamento del costo della commodity (in particolare del gas) per evitare speculazioni e abusi; slegare, come affermato dal Ministro Pichetto Fratin, il prezzo delle energie rinnovabili dal prezzo dell’elettricità prodotta con il gas; utilizzare una media ponderata, per determinare il prezzo di produzione fra i costi delle varie fonti energetiche utilizzate.
Nel corso dell’audizione abbiamo segnalato anche due criticità, quella sulle concessioni idriche (scadute o in scadenza) per le quali il Governo dovrebbe accentrare le decisioni o, quanto meno, dare un indirizzo di unicità alle Regioni interessate rispetto ai rinnovi e la modifica del Decreto Bersani che prevede al 2025 la prequalificazione delle imprese interessate a gestire le concessioni, in scadenza al 2030, della rete di distribuzione, che comporterebbe lo spezzettamento della rete di Media Tensione che, invece, a nostro avviso, dovrebbe rimanere verticalmente integrata come quella di Alta Tensione (rete di trasmissione) affidata a Terna.
Infine, abbiamo ribadito la necessità inderogabile di avviare un Tavolo permanente con tutti gli stakeholder (ivi compresa la rappresentanza delle Associazioni Consumatori del CNCU) di monitoraggio e controllo rispetto all’attuazione dei processi energetici relativi alla transizione in atto.